Rosa cenere

Moltissimi anni fa un’amica mi prestò da leggere il famosissimo romanzo, da poco in commercio in Italia, “Uccelli di rovo”(1983) di Colleen McCullough; più di seicento pagine che lessi fino alle due di notte. In novembre dello stesso anno la tv italiana trasmise la trasposizione televisiva e fu un grandissimo successo.

Romanzo intenso, per chi ama il genere, con riferimenti storici un po’ alla “Via col vento”.

Cosa mi è rimasto impresso di tutta l’epopea (a parte il travagliato amore tra i protagonisti)? Ho un ricordo vivido, quasi visivo, delle rose color ‘rosa cenere’ nel giardino della tenuta agricola di Drogheda, dove vive Maggie, la protagonista. Nel romanzo, queste rose sopravvissero alla lunga siccità che colpì l’Australia e che terminò alla fine della seconda guerra mondiale.

Alcune scene intense e drammatiche si svolgono in questa tenuta ed esiste una specie di fil rouge legato al colore di queste rose: Maggie indossava un abito color ‘rosa cenere’ (ash rose) quando fece innamorare padre Ralph.

Maggie (Rachel Ward) nella miniserie televisiva

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È stato un mio desiderio avere rose di questo colore e qualche anno fa ho trovato delle roselline che mi sono piaciute particolarmente.

Eccone una fotografata dopo la pioggia, un po’ “ammaccata” ma di una bellezza decadente.

Immagino così le rose di Drogheda al primo acquazzone, dopo la fine della siccità.

Le rose di Drogheda. Maggie nel giardino di rose durante la siccità.

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🌸 Maggie e padre Ralph (Richard Chamberlain) nel giardino.

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