(Quella che segue è una mia personale e assolutamente incompleta rivisitazione degli anni ‘80, per come li ho percepiti. Anni complessi e contraddittori – come accade per ogni decennio – che contrapponevano la spensieratezza ai conflitti socio-economici pronti a esplodere. Qui solo un sintetico focus sulla moda che, con la musica, interpreta la società e le condizioni socio-economiche del momento. Il post non è un trattato sociologico, ma un piccolo divertissement di cui capirete il senso alla fine.)
Gli anni ’80 furono prolifici di generi musicali, che rappresentano le varie anime della società del tempo e su cui non mi dilungo; per l’approfondimento vi rimando ai tanti post di Kikkakonekka (Saturday pop), davvero un esperto.
Io ho scelto la colonna sonora di Flashdance, come sintesi del periodo.
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Penso che l’ottimismo del tempo, misto a una certa ingenuità, si sia espresso anche con gli abiti esagerati e pieni di lustrini, con spalline posticce enormi, colori fluo, tutine colorate e scaldamuscoli. L’aspetto glam di una certa società che cominciava ad accedere alle risorse, in misura non elitaria.
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E a proposito di tutine e scaldamuscoli, ricordiamo Jane Fonda che rivoluzionò il mondo del fitness con le sue lezioni di aerobica.
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Nella società la fiducia nella crescita economica si esprime nel fenomeno dei giovani rampanti chiamato yuppismo, che incarnano lo stile di vita delle grandi metropoli finanziarie.
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Noi, povere employed, nel vestirci ci barcamenavamo tra lo stile pop e quello yuppy; quindi, un giorno spalline esagerate e l’altro rigoroso tailleur grigio.
In contrapposizione allo yuppismo la musica e lo stile grunge, che mette in evidenza le varie anime della società, in particolare delle grandi metropoli.
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La tecnica elettronica è ora alla portata di tutti: ricordate il Commodore 64? Con circa 400.000 lire si poteva avere a casa il primo home computer che si programmava in linguaggio Basic, per cui sono stati venduti i primi videogiochi in cassetta.
Immagine da: https://retro-video-gaming.com/2012/07/01/commodore-64-and-so-many-games/
A metà anni 80 avevo già in ufficio il pc con sistema operativo ms-dos e gli antesignani dell’attuale pacchetto Office.
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E poi i mangianastri stereo portatili, per cui la musica l’ascoltavi per strada in stereo (Ho avuto anch’io una radio-registratore stereo così).
Iconica l’immagine del ragazzo per le strade di New York che ascolta musica a tutto volume.
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E, poi, la musica in auto con le cassette…
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Perché oggi parlo degli anni ’80? Perché per me furono favolosi e unici per un solo motivo: per i miei capelli!
Ma andiamo con ordine.
L’esagerato ottimismo si espresse anche nelle acconciature di ambo i sessi: vaporose, ricce…
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Anche alcune cantanti nostrane diedero sfogo ai loro lunghi e voluminosi capelli.
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Tra queste, anche una cantante che voi amici di WordPress conoscete bene: me!
Favolosi anni 80! L’unico periodo della mia vita in cui non ho lottato con i miei capelli ricci. 😂
Eccomi, invece, qualche giorno fa dopo il parrucco e senza trucco… con una certa dose di capelli in meno!
E quasi 40 anni in più…
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Che mega tuffo nel passato molto gradito
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Grazie. Quello che ricordo di frivolo, ma sono stati anni in cui si è persa l’ingenuità.
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Lo so ma erano meglio di adesso
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Direi di sì.
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Già
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Io ero piccina negli anni ’80,ma me li sono goduti parecchio! E ascoltavo heavy metal a manetta.Cavoli com’eri bella! E lo sei ancora,hai cambiato solo i capelli
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Grazie per i complimenti. Io amavo la musica pop, quella dei ragazzini per bene. Come gusto musicale, non come giudizio etico.
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Io ho amato gli anni ’80 con tutto me stesso, anche perché hanno coinciso con i miei anni da teen-ager, vissuti davvero intensamente.
Anni che hanno dato speranza per il futuro (crollo del muro con ultimo atto), rinascita economica dopo la crisi petrolifera di fine anni ’70, diffusione dei computer come tecnologia a portata di mano per tutti, e poi una musica liberatoria ed elettronica, che ha fatto scatenare tutti i giovani dell’epoca.
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Hai colto gli stessi aspetti che ho sottolineato io, ad eccezione delle capigliature, spalline e lustrini che tu, come ometto, hai notato meno
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A me quelle pettinature non dispiacevano, e le spalline le indossavo anch’io con giacche e soprabiti.
Quegli anni, tuttavia, ci hanno anche un po’ illuso. Un edonismo ed una crescita che non avrebbero mai potuto durare in eterno, e ce ne siamo accorti i decenni dopo con somma frustrazione.
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L’edonismo reganiano vi aveva contagiato, ma la disillusione ci avrebbe svegliato.
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Vero. Ma l’edonismo “doveva” esserci, era un requisito necessario in quel periodo, per dare un boom non solo all’economia ma anche alle speranze di ognuno di noi
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Se non c’è speranza non si spende.
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Ma che bella che Era la Raffa!!!!!
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Non mi piaceva molto ma a vederla ora dico che era carina
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Che belli i tuoi capelli! In quell’epoca erano alla moda! 😀
Mi piacciono un sacco i capelli come i tuoi *_* i miei sono lisci e fini, sicuramente sono pratici da gestire, ma sono senza volume e si sporcano subito… ogni capello ha i suoi pro e contro! 😀
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Grazie! Ho approfittato di quel periodo per tenerli al naturale.
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Hai fatto bene! *_*
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Stai benissimo, piacere di conoscerti 🙂
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Grazie! Non mi conoscevi?
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visivamente no
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In effetti ho messo pochissime foto sul blog.
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io nessuna 😉
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Aspetto le tue, allora.
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Erano anni senza timore. Dove gli spiriti libertini incontravano il rispetto delle regole che gli stessi spiriti cercavano di imporre.
Erano i nuovi ’68, migliori forse, meno ribelli ma più incisivi.
Era l’esplosione della dance, della disco, l’alba delle nuove stringhe rock. Il godereccio del tempo libero.
Li vivrei volentieri.
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Li hai bel definiti. Ricordo che a metà anni 80 si cominciò a parlare di aids. L’ho sempre letto come un segnale infausto.
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Forse perché qualsiasi forma sana di vita porta con sè il monito stesso che la vita è un’eccezione
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Che bel tuffo nel passato… gli anni senza timore dove la vita aveva un sapore diverso🙈
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Tutti hanno questo ricordo di un periodo felice. Evidentemente era così.
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Sai cos’è? Che è vero che si respirava aria diversa, ma oggi ci hanno indotto e ci “lavorano” in modo da farci stare sull’attenti per ogni cosa! Per carità i tempi son cambiati, peró il mondo non è fatto solo di accadimenti tragici e di brutte persone, anzi di persone stupende e di momenti felici questo mondo e questa vita ne sono stracolmi, soltanto che stiamo sempre sul piede di guerra, avanziamo con certe “ottiche tarate” che ci fanno maggiormente vedere il negativo allo scapito del buono! Dovremmo lavorarci su…💪☺️ non è cosa facile ma nemmeno impossibile😜👊
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Hai ragione. In quegli anni conflitti di classe, l’aids che si scopriva come malattia, gli strascichi del terrorismo, ma non eravamo martellati dall’informazione a tappeto.
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sono i quaranta che pesano. I capelli in meno se ne possono fare a meno. 😀
Primi PC? e va bene visto che li conoscevo dalla fine anni sessanta.
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Fine sessanta avevi il pc a casa? Forse in America.
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No. Sono nato sui grossi calcolatori ma a scuola usavo il P101 di Olivetti – allora insegnavo.
Poi ho programmato i primi terminali intelligenti per una banca. Per me la vera informatica è sempre stata il mainframe. pensa che ho costruito un software per la progettazione di carrozze ferroviarie che produceva anche i disegni esecutivi su un calcolatore di 32kb 😀 – 1980-82. Adesso della memoria su PC si parla di giga o tera per fare il nulla.
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Dove lavoravo c’era il centro di calcolo, con enormi calcolatori tenuti in aria condizionata e gli impiegati in camice bianco. Era con schede perforate.
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Ricordo benissimo quel mondo a 20 gradi costanti estate e inverno e l’albero di Natale che le luci generavano. Io ero come il medico curante, quando si fermavano: trovare il rimedio. Però mi piaceva programmare, scrivere programmi e così ogni tanto scrivevo pezzetti del sistema operativo per rendere più semplice il loro uso. A quell’epoca quei grossi bestioni avevano pochissima memoria.
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Anch’io per un periodo ho scritto programmi, di tipo gestionale ma per pc. Il centro elettronico ha continuato a funzionare, ma per altri bisogni.
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ricordi di un passato remoto
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Proprio negli anni 80.
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i miei qualche anno prima
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Sei nato prima (vedi che non ho detto che hai più anni di me?)
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puoi anche dirlo 😀
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Sicuramente hai più energia di me
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non lo so. 😀
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Sì, sì.
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se lo dici tu.
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Tute e capelli vaporosi, quanto mi piacevano! Per il resto, grazie del ripasso, mi sono divertita
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Grazie a te per essere passata di qua.
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Hai tracciato un piccolo capolavoro vintage… proprio come Gazebo con Masterpiece…
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Grazie, troppo buono.
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Ho visto il video. Grazie per il paragone.
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Buon pomeriggio, mi sono imbattuto per caso nel suo blog e nel suo post che mi ha suscitato subito curiosità rispetto all’argomento. Gli anni 80 sono stati per me gli anni della fanciullezza, ma ricordo bene la musica molto spensierata, i festival di Sanremo scintillanti, la voglia di divertirsi dei giovani di allora (tra cui i miei genitori), nelle feste per carnevale o per altre occasioni. Fu un decennio di ubriacatura generale. Molti l’hanno criticato per essere il decennio del riflusso nel privato e nel disimpegno. Beh rispetto ai ‘90 c’era ancora molto più impegno pubblico, visti con il senno di poi. Nei 90 tutto si fece un po’ più pessimista, cupo, e privato (il Commodore cedette il posto ai più potenti pentium e di lì un crescendo sempre più forte nel rinchiudersi). Nonostante siano stati gli anni della fanciullezza, li ricordo con chiaro/scuro. Il tuo post è molto bello perché coglie bene lo spirito di quei dieci anni.
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Grazie. Come ho scritto sono stati gli anni migliori per me, per come mi sentivo, per la giovinezza e per la salute.
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Indubbio, quello che si è vissuto colora in un modo piuttosto che in un altro un decennio o un lustro al di là dell’aspetto pubblico (ammesso che l’aspetto pubblico non debordi prepotentemente nel privato, un po’ come furono per molti i ‘70). È bello ricordare gli anni più belli! Buon 2020 e nuovo decennio.
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Giuste riflessioni. Buon anno nuovo!
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