Pratoline

Ormai il prato è tutto uno spuntar di pratoline. Sono la mia mania, ne fotografo in continuazione. Oggi vi offro pratoline e poesia.

Bellis perennis – Giovanni Pascoli

I.

Chi vede mai le pratelline in boccia?

Ed un bel dì le pratelline in fiore

empiono il prato e stellano la roccia.

Chi ti sapeva, o bianco fior d’amore

chiuso nel cuore? E tutta, all’improvviso,

la nera terra ecco mutò colore.

Sono pensieri, ignoti già, che in viso

rimiran ora, ove si resti o vada;

nati così, nell’ombra, d’un sorriso

di stella e d’una goccia di rugiada…

O mezzo aperta come chi non osa,

o pratellina pallida e confusa,

che sei dovunque l’occhio mio si posa,

e chini il capo, all’occhio altrui non usa;

bianca, ma i lievi sommoli, di rosa;

tanto più rosa quanto più sei chiusa:

ti chiudi a sera, chi sa mai per cosa,

sei chiusa all’alba, ed il perché sai tu;

o primo amore, o giovinetta sposa,

o prima e sola cara gioventù!

II.

È il verno, e tutti i fiori arse la brina

nei prati e tutte strinò l’erbe il gelo:

ma te vedo fiorir, primaverina.

Tu persuasa dal fiorir del cielo,

fioristi; ed ora, quasi più non voglia

perché sei sola, appena alzi lo stelo.

O fior d’amore su la trita soglia!

Tu tingi al sommo i petali d’argento

d’un rosso lieve. Una raminga foglia

ti copre un poco, e passa via col vento…

O fior d’amore su la soglia trita!

o, quando tutto se ne va, venuta!

che vivi quando è per finir la vita!

e che non muti anche se il ciel si muta!

Hai visto i fiori nella lor fiorita:

vedi le foglie nella lor caduta.

Ti coglierà passando Margherita

col cuore assorto nell’amor che fu.

Ti lascerà cadere dalle dita…

– Egli non t’ama, egli non t’ama più!

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