Non l’hai letto?
Ho sentito questa frase molte volte negli ultimi tempi. No, non l’avevo ancora letto. Ho finito di leggere L’amica geniale qualche giorno fa. Ho da poco ripreso a leggere la narrativa, perché nell’ultima decina d’anni ho preferito la saggistica e, comunque, non mi precipito mai ad acquistare i best seller, ma aspetto le serie economiche e scontate. Ancora di più non guardo le serie a puntate che vi si ispirano. Quindi, non l’ho visto in televisione.
Non faccio critica letteraria, perciò mi limiterò a poche impressioni personali.
Mi è piaciuto in generale; molto la parte riguardante le due protagoniste da bambine, poi il racconto mi è sembrato come rallentare e ho trovato il finale un ‘non finale’. Va bene che poi in realtà sono venuti altri libri sequel, però almeno mi sarebbe piaciuto sapere come avrebbe reagito Lila in seguito a quando, al suo pranzo di matrimonio, l’ex pretendente e non invitato Marcello si presentò con ai piedi le scarpe realizzate a mano da lei stessa; scarpe teoricamente in possesso del neo sposo, Stefano, stranamente in amicizia con lui. Si rimane nella suspance: Lila stringe gli occhi in uno sguardo di ghiaccio e… The end.
Ha fatto una scenata e lascia il marito, rimane zitta e assapora la vendetta, non lascia il marito perché ha investito troppo nel matrimonio… Avrei voluto saperlo. Dovrò comprare il seguito e il seguito del seguito ecc.
Quello su cui ho riflettuto di più durante la lettura non riguarda il libro in senso stretto, ma piuttosto un aspetto riguardante gli strati più poveri della società di allora ma che non è molto cambiato oggi: l’impossibilità di studiare anche se la scuola è dell’obbligo. I libri costano troppo e non si riescono a usare vecchie edizioni. Anche il materiale è costoso. Conosco personalmente famiglie che fanno grossi sacrifici per permettere ai figli la scuola fino alle superiori e di università non se ne parla. Fortunatamente l’abbigliamento low cost permette loro di essere puliti e ordinati, ma per il resto è tutto in salita.
Malgrado il diritto allo studio sia nella Costituzione, non è ancora perfettamente realizzato. Sì, esistono le borse di studio, io stessa ne ho usufruito, ma sono rivolte ai più meritevoli. E quelli un po’ meno che meritevoli? Non so a che punto sia il presalario universitario. Ai miei tempi non ne ho potuto fruire – pur avendo il voto di diploma alto – a causa dei limiti di reddito familiare previsti per l’accesso non aggiornato alla svalutazione monetaria che galoppava a due cifre, motivo per cui non ho potuto permettermi l’affitto a Roma e come effetto collaterale ho cominciato presto a lavorare.
Sai cos’è la plebe?
Una domanda più volte formulata dalla maestra Oliviero che aiuta Elena, l’altra protagonista ed io narrante, a proseguire negli studi, mentre lascia indietro Lila, troppo povera, plebea e quindi già persa, anche se di un’intelligenza fuori dall’ordinario. Elena lo capisce meglio allo sfarzoso matrimonio di Lila: La plebe siamo noi. […] Studiare non serviva: potevo prendere dieci ai compiti, ma quella era solo scuola; […]
Anch’io non l’ho letto! Lessi solo un libro della Ferrante, tanto per iniziare, ma uno dei primi “i giorni dell’abbandono”, e ci sono rimasta maluccio per la semplicità nel raccontare e per la storia in se stessa, in effetti, comune.
Però ho voluto guardare la serie de L’amica geniale… e concordo con te, si descrive benissimo la situazione di quel tempo, e che inoltre si rispecchia ancora oggi soprattutto al Sud. Ed è una cosa che fa impressione, perché il libro e il film sono ambientati in epoche lontane rispetto ad oggi, ma vedere certe realtà ancora presenti, è una cosa che pensare.
La serie comunque mi è piaciuta tantissimo! E si distingue dal libro per il fatto che i dialoghi sono invece in dialetto… e questo pure ha contribuito a farmelo piacere tantissimo! Perché in dialetto si esprimono concetti in modo intensissimo, in italiano non so se l’intensità sarebbe la stessa.
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Hai ragione sul dialetto Poi, il napoletano è unico.
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😀 mi fa piacere che lo pensi! Io non posso dirlo perché sono di parte 😆 e dovrei essere conoscere altri dialetti per metterli a confronto con il mio! Tropo però simpatico anche il siciliaaano, almeno per quanto ne ho sentito.
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Anche l’abruzzese
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Ecco, l’abruzzese mi manca 👀
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Somiglia al napoletano. Sci capit?
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Sì 😂
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Ho visto la seri tv ed ho fatto le tue stesse deduzioni, sia sul finale, sia sulla descrizione delle situazioni.
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Ciò mi conforta, non sono impressioni campate in aria, dunque.
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Neanche un po’…
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Non lo conoscevo 😀
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Non l’hai letto!!!!
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No😌
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😁
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Provvederò
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Bene. Poi fammi sapere la tua opinione.
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Ok grazie x il consiglio
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Ciao! È nei miei libri da leggere perché entusiasta del film, prima in inglese e poi in lingua originale! Piaciuto tantissimo!!!!!
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Fammi sapere la tua opinione.
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Intendo la tua opinione sul libro.
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Certo. È in coda a diversi ma arrivo io😊💋💋
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No non l’ho letto.Ho visto la fiction alla tv e facevo fatica a seguire il dialetto,perciò ho guardato poche puntate.
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Io capisco i dialetti fino a Umbria Toscana Marche e a venir giù, però come hai potuto leggere non l’ho visto.
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Li ho letti tutti ma non ho ancora guardato la serie televisiva perché ho paura che mi deluda. Ho amato i quattro volumi uno più dell’altro, scritti in crescendo stilistico e narrativo, con una facilità di scrittura e una capacità di dare fluidità al narrato che descriverei come puro talento. Il finale è forse fatto perché ogni lettore ci aggiunga un pezzo di sé, di come ha vissuto la storia, di come vorrebbe che si chiudesse.
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Perché tutti i libri non hanno un finale? Spero di no altrimenti neanche li prendo in considerazione. In questo che ho letto sono rimasta a bocca asciutta. Avrei preferito non un finale finale, ma una conclusione di qualche tipo.
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…sì sì l’ho letto! 🙂
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Cosa ne pensi?
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Adoro come scrive
adoro ciò di cui scrive
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Letto eccome!
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Qual è la tua opinione?
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non l’ho letto e dubito che lo farò nel prossimo futuro.
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😁
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Io ho letto tutta la quadrilogia, e non mi è piaciuto il finale. Praticamente, un non finale, storia sospesa, come tu dici del primo libro, cui però si sa c’è un seguito.
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Fare un finale che non deluda i lettori è difficile, ma un non finale è sicuramente deludente. Non leggerò gli altri, presumo.
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Secondo me non ti perdi niente.
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Grazie per le informazioni che mi hai fornito.
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Il finale sospeso serve unicamente a obbligarti a comprare il seguito. Sostanzialmente un ricatto, ed è per questo che in questi casi mi rifiuto non solo di comprare il seguito – che presumibilmente non avrà un finale per obbligarti a comprare il successivo che presumibilmente non… – ma a non comprarne mai più uno dell’autore in questione.
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Penso che farò così.
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