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In Abruzzo, come in molte zone d’Italia, si prepara la salsa di pomodoro in bottiglia. Il rituale, in campagna, si ripete pressochĂŠ uguale, ogni anno.
Qui è descritto in dialetto e vi assicuro che è tutto vero.
1) Sveglia ore 4.35 massimo.
2) Alle 05.00 arriva il carico con lâapetta: vietato sbadigliare nellâattesa.
3) Ă richiesta la presenza di un vraciatore/cuoco ufficiale: addetto alla cottura di salsicce per lo sdijuno, peperoni arrosto, marrocche (mais frecato dalle terre dei vicini), pane ondo, pizza con mortadella, panini vari.
4) Lu fucarone/focarone/fucarò sâappiccia per primo e si spegne per ultimo.
5) Il primo sdijuno delle 07.45 dovrebbe essere composto da caffè, pane ondo e pummadora acconciata.
6) La commare che âcâha le sue coseâ non può fare le buttije, vietatissimo; può però fare il caffè. (La proibizione può essere superata â secondo alcune fonti â mettendosi una chiave in petto o in saccoccia). #leggendeagricole
7) I piĂš piccoli mettono il basilico nelle buttije prima della chiusura.
8) Ci vuole lâimbuto (#muttille #salvavine) e ci vuole la cannuccia/cannetta (ovviamente 100% natural, no le stranitĂ di plastica).
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io la faccio sempre pur facendola in casa đ
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Segui lo stesso rituale?
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no no, sono molto piĂš pratica
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Questi sono rituali fissi, con le colazioni e i pranzi che scandiscono il lavoro fino a sera, attorno ai vecchi bidoni arrugginiti.
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sĂŹ lo so, in campagna si fa cosĂŹ
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Che meraviglia! Sa di tradizione, condivisione, natura … e sa di buonissimo đđđ
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Intere famiglie preparano le bottiglie per tutto l’anno.
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Una volta una mia amica abruzzese mi ha mostrato la cantina di sua madre, c’erano tante di quelle bottiglie di salsa che non ci credevo neanche guardandole.
Lo sai che la fanno anche qui in Australia con la stessa tradizione? đą
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Gli abruzzesi sono dappertutto, America, Svizzera, Germania, Belgio, Australia… Non per niente il sito da cui ho preso il testo si chiama L’abruzzese fuori sede.
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Lo conosco proprio grazie alle mie amiche abruzzesi đ
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đ I primi a desiderare di uscire dall’Europa sono gli Abruzzesi… Sempre da uno di questi siti. Il fenomeno si chiama AbruzzExit, perchĂŠ in Abruzzo non manca niente e siamo autarchici: mari, monti, colline, dolci, confetti, psstorizia, bellissime cittĂ antiche, castelli che manco la Loira e… le butttijie d’ pummarole.
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Ahah infatti, le mie amiche sono superfiere đ
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Giustamente
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Che bella tradizione
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Bella e buona
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đđš
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Anche in Sicilia ĂŠ uguale, risate, mangiate continue, scottature… alla fine non sempre il pomodoro era buono, piĂš il piacere di farlo
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Eh sĂŹ! A volte scoppiavano, anche con ritardo e non sempre erano speciali. Poi serviva la cantina per conservarle.
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Esatto đ
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Si sente il profumo! đ
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Del basilico!
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Buonoooo! đ
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Buono sĂŹ! Da anni ne coltivo una pianta che diventa sempre molto grande e fino a novembre mi dĂ foglie per il sugo e le insalate.
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una volta si preparava la salsa di pomodoro anche dalle mi parti. Il rituale non lo so.
Certo è una bella faticaccia
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Si lavorava un giorno. Il pomodoro veniva lavato, tagliato a pezzi, passato e messo nelle bottiglie che veniva tappate e poi messe nell’acqua a bollire per essere sterilizzate. Si raffreddavano e messe nella dispensa o in cantina.
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mi pare che i pomodori venissero spellati prima di essere passati in una macchina, un passaverdure.
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No con tutte le bucce
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i ricordi mi dicono che venivano immersi nell’acqua bollente per togliere la buccia.
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Forse per fare i pelati. Comunque, poi, ognuno aveva una procedura di famiglia.
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credo di sĂŹ. Comunque no i pelati ma pomodori passati.
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I bei tempi, in cui mio padre aveva l’orto e mia mamma era ancora in vita.
Chili e chili di pomodoro, una organizzazione familiare perfetta, e barattoli e barattoli per noi e per i parenti.
Bei tempi, Elena.
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Momenti familiari. Ognuno aveva il suo compito.
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Cosa non darei per poterli rivivere,
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A volte sono piĂš preziosi in prospettiva. Ultimamente sono stata al bosco di Sant’Antonio e l’ho detto a muo padre. Abbiamo ricordato insieme le nostre estati: dal 25 giugno fino al 31 luglio al mare, poi le domeniche al bosco per tutto agosto e si continuava nelle pinete di Campo di Giove finchĂŠ il tempo permetteva. Si ricominciava a San Giuseppe a Campo di Giove. Lo apprezzo piĂš ora che allora, quando avrei preferito stare in cittĂ con gli amici.
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Vedo ora finalmente l’articolo completo e grazie ancora per la foto. Io non ho mai partecipato ai riti collettivi della salsa di pomodoro, in voga (parlo dell’Emilia) quando la povertĂ era tanta, si condivideva tutto e le attrezzature rudimentali rendevano abbastanza complesso tutto il procedimento. La preparo a casa, in cucina, per me e la mia famiglia, in quantitĂ tale da passare l’inverno e mezza primavera: perfetto. Ci escono anche i vasetti omaggio per gli amici
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Nelle campagne andava cosĂŹ. Io ho sempre visto mia madre e i miei nonni ma non facevo niente, guardavo. Da sposata l’ho fatto per un periodo con mia cognata e mia suocera.
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Che bei ricordi d’infanzia che ho quando leggo della preparazione della passata di pomodoro.
I miei nonni ci mettevano cosĂŹ tanto entusiasmo..
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Vero, era sempre una festa perchĂŠ si faceva insieme nelle aie, nei piazzali.
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