Le ali della verità. Un legal thriller interessante

Ho conosciuto l’autrice, una grafologa giudiziaria, su Facebook e ho provato curiosità per il suo libro. Spero che il mio resoconto solleciti anche la vostra attenzione.

Questo romanzo di Monica Manzini è basato su una storia vera, un cold case mai risolto, la scomparsa di Alessia Rosati a Roma nel 1994 e l’enigma della lettera che scrisse prima di sparire per sempre. Monica Manzini, autrice e grafologa giudiziaria, attraverso una sua versione romanzata, vuole dare una sua interpretazione dei fatti, mostrandoci come la grafologia possa contribuire alla soluzione dei casi.
Nella sua storia la scomparsa è Sara Adelmi, che invia una lettera alla sua più cara amica, Francesca. Tra le sue parole e le apparenti contraddizioni la grafologa Chiara Martini individuerà la traccia da seguire, fino a rileggere i diari della ragazza, mai esaminati a fondo, portando alla luce reticenze, depistaggi e ricatti. Quello che emerge, come spesso accade, è che l’assassino va cercato tra le persone più vicine alla vittima. Spesso è il vicino della porta accanto.
Il romanzo è scritto in modo piano e appare godibile anche nell’esposizione degli aspetti più tecnici della scienza grafologica, anzi è in questo che consiste l’originalità del racconto. I dialoghi sono interessanti e danno un contributo determinante alla definizione dei personaggi. La scelta di far parlare in prima persona le figure principali della storia determina un certo dinamismo e comprensione, da parte del lettore, nello svolgersi dei fatti, tra passato e presente.

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