So di non sapere

Come giustamente Allegropessimista sottolineava in un commento al mio post precedente, tutti siamo ignoranti in qualche campo. Questa osservazione è giusta ma bisogna completare il concetto.

La differenza sostanziale tra un ignorante “cronico” e un ignorante “occasionale” è che chi sa di non sapere, cioè l’ignorante occasionale, avrà consapevolezza di ciò e ammetterà la sua lacuna, provvedendo a colmarla se è nelle sue possibilità o umilmente riconoscerà il suo limite affidandosi a chi sa.

Se devo costruirmi casa non mi metto a studiare ingegneria, ma consapevole della mia ignoranza in materia, mi affiderò a un esperto, mentre a carenze in geografia, storia o altre materie teoriche che avrei dovuto studiare a scuola come anche ad altre cui posso accedere, posso porre rimedio.

Differentemente chi non sa di non sapere, difficilmente colmerà la propria ignoranza.

Tuttavia, vivrà felice nella sua beata ignoranza.

29 commenti

  1. Il vero problema è che si delega per qualsiasi cosa e non si è più in grado di imparare… e quando ci si prova, ci si trova di fronte un muro di informazioni, tra cui non si sa distinguere il vero dal falso, non per incapacità personale, ma per mancanza di allenamento nel farlo. 😉

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  2. vero. Io non conosco la materia, se posso la studio altrimenti ci sarà qualcuno che me la illustrerà. Però come hai detto in chiusura. Ci sono persone – quante? Non so ma l’impressione è che non siano poche. che questo passo di documentarsi, di leggere , di imparare non lo vuol fare scientemente perché crede d’avere la scienza infusa.

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