
Questo nuovo giallo cozy esce il 10 aprile ed è in preorder su Amazon. In realtà non è proprio nuovo…
Descrizione
Questo racconto è contenuto nel libro giallo “Vorrei essere Jessica Fletcher – Tre racconti in giallo” con il titolo Le colpe dei padri. Ora viene riproposto rieditato e ampliato con il titolo Un orecchino di lapislazzuli – La seconda indagine di Debora Nardi.
Trama
Debora Nardi, antropologa e criminologa, vive in un paese della Sabina romana, con la sua famiglia. Il posto sarebbe tranquillo, se di tanto in tanto non accadesse qualche crimine che risveglia l’attenzione di Debora.
Anche questa volta accade e la criminologa, durante una passeggiata nei boschi con l’amica d’avventure Flora, rinviene il cadavere di un ragazzo, che si è impiccato a un albero. Chi l’ha ucciso vuol far credere a un suicidio, ma Debora si accorge subito che non è così, attribuendo a un orecchino con lapislazzuli, rinvenuto sulla scena del crimine, la prova che potrebbe essere stata la proprietaria del gioiello a uccidere il ragazzo.
A chi appartiene l’orecchino? Chi poteva aver motivo di uccidere un ragazzo?
Debora, indagando sulla vicenda, scoprirà cosa c’è dietro: una torbida vicenda di amanti e figli non riconosciuti, ma non tutto è chiaro come sembra. Un ultimo colpo di scena ribalterà la verità a cui l’assassino aveva creduto, causando una serie di errori di valutazione.
Breve estratto
Debora e Flora ricominciarono le
loro passeggiate verso il bosco in collina,
interrotte per i vari impegni reciproci.
Le giornate primaverili
permettevano di stare al sole e le due
amiche ne approfittavano per fermarsi un
po’ nella radura. Il cielo era
meravigliosamente azzurro e una leggera
brezza attenuava il calore corporeo
prodotto dal movimento: la sensazione
era di perfetta beatitudine.
«Qualche tempo fa parlavamo di
Laura e Sandrino, ricordi?», disse Flora.
«Sì. Io neanche sapevo della loro
love story. Poi la settimana scorsa si è
saputo che la ragazza si è tolta la vita,
tagliandosi le vene… Tu sai qualcosa di
più? Con Sandrino era finita?». «La ragazza non ha lasciato scritto
niente. La madre l’ha trovata in bagno in
un lago di sangue, al ritorno dal negozio.
È distrutta, povera donna. Aveva quella
sola figlia da un uomo di cui non ha mai
voluto rivelare il nome».
«Non ho saputo niente dei funerali
e non ho letto niente sui quotidiani».
«Gina, la madre, non ha fatto i
funerali perché non è credente e non ha
voluto nessuno al cimitero; l’agenzia
funebre ce l’ha portata all’insaputa di
tutti. So che Sandrino non si dà pace, ma
Gina non l’ha voluto intorno».
«Ma allora, si erano lasciati?».
«Evidentemente… Altrimenti
perché una diciassettenne si toglie la vita?
Voglio dire: ci possono essere anche altri
motivi, spesso più gravi, ma le pene
d’amore sono difficili da affrontare a
quell’età». La stessa domanda se la stava
facendo Debora.
stai rivisitando i vari romanzi.
Bella serata
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Intanto che finisco il terzo di Smithson
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fai bene. Lo sto facendo anch’io
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👍
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