Mangio troppa cioccolata (A proposito di Nutella)

Premessa: Di solito faccio discorsi seri nei blog degli altri, mentre il mio blog è normalmente, salvo eccezioni, uno spazio di pace e relax.

Oggi voglio parlare di cioccolata, che amo fin da piccolissima. Mio zio ne riportava dalla Svizzera di ogni tipo e mi piaceva fondente, al latte, alla nocciola, bianca… Smisi di mangiare quella al latte quando zio ne tirò fuori una tavoletta dal cruscotto della macchina e me la diede: era molliccia e calda, una vera schifezza!

La mia preferita, come ogni bambino sulla terra, era la Nutella e per un periodo ne ebbi a volontà, perché la portava a casa mia madre, la quale aveva un negozio alimentare. A quel tempo la Nutella era anche venduta sfusa, prelevata da barattoloni di latta da tre chili; veniva messa nella carta oleata e venduta a etti. Quando mia madre chiuse il negozio, portò una di queste confezioni da tre chili a casa.

In un pomeriggio, di nascosto, svuotai l’intera confezione, ma il problema fu il giorno dopo. A scuola mi feci sotto in un modo incontenibile e la maestra, resasi conto dell’ingestibilità della cosa, chiamò la bidella per riaccompagnarmi a casa.

Per strada continuai a farmi sotto, per fortuna casa distava meno di mezzo chilometro a piedi.

Mamma mi chiese che cosa avessi mangiato e le confessai la grande abbuffata. Lei era incredula, le sembrava impossibile che avessi mangiato tutta quella cioccolata. Verificò che la confezione era effettivamente svuotata del suo contenuto e si fece una bella risata.

Mi disse: Ti sei purgata!