Cronaca: Non fate beneficenza!, di Andrea B. Nardi*

Articolo interessantissimo! A parte qualche affermazione, sono d’accordo su tutto e collima con quanto studiai in economia sul monetarismo, l’inflazione e le politiche monetarie, la produzione della ricchezza e altri temi correlati.

Leggetelo con attenzione!

Alessandria, post pubblicato a cura di Pier Carlo Lava  Social Media Manager – https://alessandria.today/ alessandriatoday@yahoo.com Photo by Pixabay on Pexels.com Non fate beneficenza!, di Andrea B. Nardi* *Autore di Lo Stato senza tasse – Robin Edizioni http://www.robinedizioni.it/nuovo/lo-stato-senza-tasse Non date i vostri soldi in elemosina ai poveri bambini africani, non dateli alla ricerca sul cancro e […]

Cronaca: Non fate beneficenza!, di Andrea B. Nardi*

In conclusione, non fatevi ingannare dallo story-telling di regime, poiché questo alimenta solo il prosieguo dell’immondo sistema politico che opprime i popoli: beneficenza deve farla lo Stato, non voi, e se lo Stato non la fa, non investe sulla ricerca, non aiuta i deboli, rinuncia a spendere per i suoi cittadini, privatizza beni e servizi essenziali, continua a farsi imprestare i soldi dai banchieri privati, significa solo che i governanti sono dei farabutti criminali e si approfittano di voi.

Beh, io non avrei scritto “farabutti criminali”, ma è il pensiero dell’autore dell’articolo. Come ho detto, a parte qualche affermazione e idea sulla politica internazionale, l’analisi economica è davvero interessante.

35 commenti

    • Anche attraverso il cinque per mille. Se guardi i bilanci di chi si occupa di solidarietà ti accorgi dell’inefficienza, dovute ai costi del mantenimento, del personale ecc. Di sicuro c’è l’aspetto pedagogico dell’educare all’aiuto reciproco, ma questa cosa si può realizzare con costi più bassi e partecipando a iniziative importanti come il volontariato nella croce rossa o nella protezione civile.

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  1. E’ vero.
    Ma anche vero che ognuno di noi ragiona secondo coscienza, e non secondo criteri statalisti.
    Per cui la donazione è un atto, se vogliamo, anche solo di genuina carità verso chi ne ha bisogno.

    TUTTAVIA
    1) il pensiero che al welfare ci dovrebbe pensare lo Stato mi viene ogni volta che sento parlare di donazioni
    2) mi girano terribilmente gli zebedei quando vedo questi “spot” che puntano tutto sul farti sentire in colpa

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  2. Letto. Se il denaro viene prodotto dal nostro lavoro, hanno ragione i 5stelle col loro reddito di cittadinanza, esteso a tutti. Sono d’accordo che la moneta, di qualsiasi tipo essa sia, si può creare dal nulla, però questo vale solo in un’economia circolare all’interno dei confini nazionali e con la piena occupazione. Tradotto in soldoni: pura utopia.

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  3. Sul tema “farti sentire in colpa”: sono stata più volte fermata da dei tizi che vendevano delle cartoline a 10 euro l’una “per i bambini handicappati”, e il loro approccio consisteva nel fermare le persone per strada e chiedere: “Lei ha qualcosa contro i bambini handicappati?” Poi un bel giorno mi sono stufata e ho risposto: “Sì, ogni volta che ne incontro uno gli infilo una pannocchia nel culo”. Poi ci sono quelli che ti chiedono una firma contro la droga, in passato contro l’AIDS (e io ho chiesto: “E poi cosa succede? Che quando l’AIDS vede la mia firma si mette paura e scappa?”), e una volta che hai firmato ti chiedono un’offerta. Io a questa gente non ho mai dato niente, chiunque è in grado di mettere un tavolino in strada, o mettersi lì con un pacco di cartoline in mano. E neanche ai mendicanti, che sappiamo benissimo essere tutti in mano a organizzazioni che ne intascano tutti i soldi raccolti.

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